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Note

Scopo delle etichette discografiche oggi è quello di valorizzare i giovani musicisti, sostenere progetti innovativi ma anche diffondere la conoscenza di quel passato che tanto facilmente va perduto e dimenticato. In questo luogo della memoria si colloca a pieno diritto il personaggio di Maria Giacchino Cusenza. Non a caso considerabile come una delle più formidabili pianiste dell'epoca, rispettata didatta in quella Palermo di primo novecento che vide notevoli personaggi, come Alfredo Casella, affannarsi nello sviluppo di un sentire più europeo che travalicasse i ristretti confini, geografici e ideologici, "italici". Nelle sue vene scorreva un pianismo che era recalcitrante alle nuove avanguardie così come lo era nel piegarsi a facili moduli compositivi, che guardavano invece a lavori di busoniana memoria e di improvvida difficoltà tecnica.

Materiale perfettamente dominato da un pianista del livello di Calogero Di Liberto che porta a termine quella che è probabilmente la prima monografia assoluta di questa autrice e di cui spero di cuore non sarà l'ultima che potrò ascoltare. Anche in questo caso le note curate da un'esperta assoluta della sua figura come Consuelo Giglio rivelano la profonda complessità della sua vita e ricordano il fondamentale apporto alla temperie culturale siciliana di quell'epoca che meriterebbe oggi un più approfondito e ampio studio in sede europea. Uno studio che possa travalicare quel confine, ancora una volta "italico", per unirsi di diritto alla storia della musica occidentale.