Pivio | 2016 |
It's Fine, Anyway | I Dischi dell'Espleta |
Genere: Elettronico, New Wave, Sperimentale | ||||||||||||||||||||||||||||
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CD CHF 21.10 |
Links
Note
A distanza di 12 anni dall’esordio con il CD "Stupid World", Pivio torna con un album solista "It’s Fine, Anyway" senza il sodale Aldo De Scalzi. 12 brani, 9 canzoni in inglese e 3 brani strumentali, scritti e pressoché eseguiti completamente da Pivio tranne la partecipazione in 6 brani di Andrea Maddalone alle chitarre elettriche, del jazzista Gianpiero Lo Bello al flicorno e tromba in "Tomorrow I Died" e di un settetto d’archi in "The Fourth Letter".
Atmosfere dark in bilico tra sperimentazione elettronica (omaggio alla new-wave anni ’80 che aveva segnato le prime esperienze discografiche di Pivio) e ritmiche tribali, il rifiuto delle logiche di mercato che impongono alle canzoni la classica durata radiofonica di 3-4 minuti, il tutto condito da un utilizzo molto personale della voce e da testi spesso ispirati ai sogni personali dell’autore. In questo senso va vista anche la scelta simbolica dell’unica cover presente "Party of the Mind", già brano di punta del gruppo post-punk The Sound.