La la la Incipit
cover of article Genere: Cantautoriale
1.Cera
2.La la la
3.Non ricordo che cosa ho sognato
4.La quadratura del mondo
5.Tempo
6.Loro
7.Joker
8.Il porto di carta
9.Il gigante
10.Le ombre di notte
11.Oro
12.Vita marmotta
13.Leggermente
14.La zanzara
15.Sei meno meno

WG Image CD CHF 25.20

Note

Il suo primo CD, vincitore della Targa Tenco come migliore Opera Prima, parlava di "Gente in attesa", adesso, nel 2015, a cinque anni di distanza, il suo secondo CD, "La la la", parla di persone alla ricerca del senso della propria esistenza con l’obiettivo di raggiungere la felicità. Le canzoni gravitano attorno alle piccole grandi “incognite” del vivere e cercano di afferrare qualcosa che di fatto è inafferrabile, impalpabile. Canzoni che vanno alla ricerca di piccoli indizi persi dentro a misteriose storie, nella speranza di svelare una sorta di tesoro nascosto che dia senso al nostro breve passaggio nel mondo.

Due le vene artistiche di questo CD e più in generale della creatività di Piero Sidoti. Da un lato ci sono una serie di canzoni ("La la la", "Tempo", "Cera", "Il porto di carta", "Oro", "Non ricordo che cosa ho sognato") che seguono una strada più cantautorale classica sia nell’armonia sia nei testi e nella scrittura; dall’altro ci sono delle canzoni che sono come dei graffi grotteschi e spietati che affrontano di petto la contemporaneità ("Joker" e "Loro", innanzitutto) o dei semplici divertissements ("La zanzara", "Sei meno meno").

Non mancano in "La la la" gli interventi speciali di amici di lunga data. Su tre canzoni ("Cera", "Oro" e "Il porto di carta") gli interventi vocali di una cantautrice marchigiana, ma bolognese d’adozione, che come Piero ha partecipato a Recanati e dal timbro molto particolare: Roberta Giallo; Maurizio Tatalo interviene sui cori di "La quadratura del mondo" e "Il porto di carta"; in "Leggermente" si sente la chitarra di Gianmaria Testa; e su cinque canzoni la voce (recitata e cantante) dell’attore Giuseppe Battiston (anche autore del testo, insieme a Piero, di "Sei meno meno", inserita come ghost track, al fondo del disco, così come, negli spettacoli, è sempre il bis dei bis, l’ultimo pezzo per salutare il pubblico e farlo cantare).

Gli arrangiamenti sono di Antonio Marangolo e Antonio Della Marina con Piero Sidoti (tranne per "Leggermente" dove c’è la mano di Claudio Dadone e Nicola Negrini). La solida base ritmica è data da Claudio Giusto alla batteria e Nicola Negrini al contrabbasso, U bass e basso elettrico. Su questa, si innestano le chitarre di Claudio Dadone, di Francesco Bertolini e dello stesso Sidoti, il sassofono di Antonio Marangolo e Antonio Della Marina (entrambi anche al piano), il flauto di Daniela Brussolo, il violoncello di Antonella Macchion e le onde sinusoidali di Antonio Della Marina.