Dulce naufragium - Desiderio infinito e ateofania in Leopardi Marsilio
cover of article Reparto: Studi letterari

Descrizione

L’anatomia del cristianesimo, operata nello "Zibaldone", dischiude un’intelligenza storicizzata del desiderio d’infinito, scandita dalla dialettica tra vanità e piacere, verità scettica e illusione idealizzante, morte della filosofia e reviviscenza della poesia. Dimostrato che l’ideale romantico del desiderio infinito dipende dalla metamorfosi di “invenzioni” patristiche dispiegatasi sino alla modernità, si scoprirà che il verso più famoso della letteratura italiana riecheggia un passo di un "sermo de cruce" del v secolo, ove il "dulce naufragium" è l’esito del canto seduttivo e mortale delle sirene. "L’infinito" si rivela, così, canto ulissiaco, eppure memore di Pascal, la cui fede gratuita oscillava sospesa nell’incerto tra gli abissi dell’infinito e del nulla, che il poeta immagina ormai disancorati dalla verità teologica, che pure li aveva rivelati. "La ginestra" è l’ultimo approdo di questa coerente decostruzione del cristianesimo, come è suggerito dall’epigrafe giovannea, confermato dai "Pensieri" postumi, provato dalla sua sistematica dipendenza polemica dalla teodicea delle "Opere morali" del gesuita Bartoli, «il Dante della prosa italiana», assunte sin dalle "Operette morali" come modello di letteratura filosofica, seppure “convertita” in parodia nichilistica. Il fiore del deserto, che piegato il suo «capo innocente» soccombe alla violenza del vulcano, è non solo metafora del "poeta patiens", umiliato dal «secol superbo e sciocco» e rivelatore della ateologica vanità del tutto, ma anche figura secolarizzata di Gesù, «il fiore di Jesse» morente sul Golgota, celebrato dal poeta adolescente nei "Discorsi sacri". "L’ultra filosofia" leopardiana non è allora un "anticristianesimo", ma un "ultracristianesimo", un’apocalisse atea: il poeta toglie in sé l’irriducibile nucleo sacrificale e sapienziale evangelico, l’uomo Gesù abbandonato da Dio, la miracolosa resurrezione dell’amore dalla morte, del senso dalla vanità. Questo risorgimento è l’epifania del gratuito, l’essere aperti, nella sapienza di nulla, all’evento del buono e del bello, vivendo della fede nella dignità sacrale dell’ecce homo senza Dio. Una memoria cristiana spezzata e disseminata...

"Ateofania": la pietà del "flos sublimis" è l’ultima, più profonda verità del "dulce naufragium".
WG Image Libro CHF 45.80

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Dettagli/Note

Collana: Saggi / Pagine: 408