Nino Vetri 2021
cover of article Reparto: Narrativa

Descrizione

Pubblicato per la prima volta nel 2010 riproponiamo con la veste nuova della collana «Il contesto» questo libro divertente e ironico, leggero e scanzonato solo in apparenza, che spegne uno a uno i luoghi comuni su stranieri e diversi, sprigiona nostalgia e voglia di vivere a dispetto di diritti negati e di coscienza sopite.

«Difficile imbattersi in una narrazione che da questa materia possa trarre motivo di sorriso. Perciò la prima cosa che felicemente balza agli occhi leggendo Lume Lume di Nino Vetri è il tono leggero e a volte svagato col quale l’autore riesce a rappresentare la complessa esistenza quotidiana di un quartiere dove convivono etnie, religioni, costumanze, credenze tra loro diversissime. Il protagonista è un giovane palermitano il quale vorrebbe conoscere le parole di un’antica canzone rumena, intitolata Lume Lume, che significa gente, mondo. Impresa che si rivela subito quasi impossibile perché lo svagato protagonista queste parole o le chiede a rumeni troppo giovani per ricordarsene e che comunque preferiscono Ramazzotti, o a non rumeni che a lui sembrano tali.

«Comunque si tratta di un esile pretesto che si rivela nella sostanza saldissimo e il più adatto al sistema narrativo di Vetri, che è quello di sistemare una dopo l’altra tante piccole tessere, in ognuna delle quali è contenuta una microstoria compiuta, sino a formare un vasto, movimentatissimo, coloratissimo affresco dentro il quale si muove (i personaggi sono sempre in movimento) un’affascinante, mutante come in un caleidoscopio, grande quantità di figure. Perché se gli abitanti extracomunitari del quartiere hanno comportamenti che possono stupire, bisogna ammettere che anche i comportamenti degli abitanti autoctoni reggono al confronto. La qualità migliore dello sguardo di Vetri (e della sua scrittura) è, a mio avviso, la sua finta oggettività. Vetri infatti sembra non commentare, non giudicare, non intromettersi. Pare voglia raccontare le cose come stanno senza alcuna interferenza. In realtà l’angolazione dello sguardo incantato di Vetri fa sì che il non giudizio non significhi estraneità, anzi.

«Niente, nulla gli risulta estraneo o perlomeno distante, esso accoglie tutto, tutto amalgama in un impasto dove al massimo ci può essere qualcosa che sorprende, mai che susciti un netto rifiuto».

Dalla Nota di Andrea Camilleri
WG Image Libro CHF 25.50

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Dettagli/Note

Collana: Il contesto / Pagine: 136