Michele Conta | 2019 |
Endless Nights | AMS |
Genre: Progressive | ||||||||||||||||
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CD CHF 22.90 |
Liens
Remarques
Qualsiasi appassionato ascoltatore di rock progressivo italiano conosce bene il nome Locanda delle Fate, in particolare per il loro capolavoro del 1977 "Forse le lucciole non si amano più". Tra i principali compositori della band piemontese e di quel suo inarrivabile LP vi fu un allora giovanissimo Michele Conta, studente di pianoforte presso il conservatorio di Alessandria.
La Locanda delle Fate si sciolse nel giro di pochi anni - per poi riformarsi più volte nei decenni successivi - e da quel momento i percorsi artistici di Michele e degli altri musicisti non si incrociarono più. "Endless Nights" è quindi il primo album contenente sue composizioni originali dalla fine dell'esperienza con la Locanda nei primi anni '80. Un lavoro dalla gestazione molto lunga, che ha però lasciato all'autore il tempo e la libertà necessari per curare tutto nei dettagli, in particolare la scelta dei collaboratori e degli studi di registrazione: tra i primi spicca fra tutti Gavin Harrison alla batteria, mentre fra i secondi regnano incontrastati i leggendari Abbey Road!
In "Endless Nights" si rispecchiano i cambiamenti repentini degli ultimi 40-50 anni, e i sei brani medio-lunghi che lo compongono sono frutto dell'incontro tra la sensibilità e l'eleganza di un artista che ha vissuto in prima persona l'età d'oro del progressive rock e la modernità e l'immediatezza del rock e delle produzioni moderne; un disco che nasce quindi da un contrasto, e che perciò sorprende per quanto sia equilibrato e riflessivo.