Opa Cupa 2015
Baluardo 11-8 Records
cover of article Genre: Balcanico, Jazz, Mediterraneo, Salento
1.Carminuccio
2.Lo zio è pazzo
3.Pompei
4.Ferma zitella
5.Sòfia
6.Hasa oriental
7.Shqiptor Funk
8.La rosa enflorece
9.Baluardo
10.Baluardo a Dubai
11.Moja mala nema mane
12.Medina
13.Balkan Force
14.Niska Banja
15.Estam Hozic
16.Viva la Rai
17.You Know I'm No Good

WG Image CD CHF 21.40

Remarques

Trascorsi quasi venti anni da quando nel ’98 si formò la prima cellula degli Opa Cupa (si pronuncia “Opa Zupa”), la band rappresenta il primo progetto balkan nato in Salento, un laboratorio musicale fortemente voluto dal trombettista Cesare Dell'Anna. "Baluardo" presenta diciassette brani tra originali, riletture di brani tradizionali e due dediche; “Etam Hozic” in memoria di Aidan Hozic, straordinario musicista scomparso da pochi anni che ha fatto parte, fra le varie formazioni in cui ha suonato, anche del nucleo iniziale di Opa Cupa; “You Know I’m No Good” che fu dell’indimenticabile Amy Winehouse, rivisitata in chiave salentino-balcanica, secondo lo stile proprio di Dell’Anna e degli Opa Cupa.

Opa Cupa è il racconto di testimonianze irripetibili, è una storia di immigrazione, il racconto di viaggi e partenze in cui la condivisione e l’esplorazione generano un’alchimia potente in grado di far crollare le barriere sociali dinanzi al confronto tra etnie e culture apparentemente lontane e diverse. Opa Cupa è il sud del mondo dal quale nasce il nuovo fermento, è la periferia dimenticata ai margini da cui si generano i cambia-menti. Il percorso artistico della band è caratterizzato dalla ricerca delle melodie dei Balcani che si incrociano con le sonorità tipiche del Sud Italia. Arricchite da sfumature progressive jazz e impreziosite dai tempi dispari e irregolari, creano un connubio perfetto fra tradizione ed avanguardia. L’esplosiva band guidata da Cesare Dell’Anna negli anni si è nutrita di contaminazioni, esperimenti e dinamicità.

Il cuore pulsante degli Opa Cupa è infatti la continua voglia di sperimentare ed arricchirsi musicalmente tramite l’esplorazione di nuovi percorsi sonori, senza la paura di spingersi oltre le barriere di genere. Grazie a questo spirito di inclusione e ai testi intrisi di messaggi socio-culturali, gli Opa Cupa negli anni hanno trovato terreno fertile in tutta Italia ma anche in Europa passando dalla Spagna alla Germania, dalla Francia all'Inghilterra e da vari Paesi dell’Est fino agli States per una lunga tournée, sfondando le resistenze linguistiche e di costume. Da questa mentalità nasce “Baluardo”, quarto album della band in cui Cesare Dell’Anna mischia le carte per l’ennesima volta sfidando se stesso, amalgamando immaginari colti con espressioni popolari. Il sound degli Opa Cupa è sfrontato, sprezzante del pericolo di osare che viene rovesciato ed utilizzato per giocare. Il risultato è un viaggio che non può essere raccontato, bisogna farsi trascinare in un mondo in cui l’arcobaleno ritmico disegna la strada percorsa dai musicisti; un viaggio che si affronta scalzi nonostante sotto i piedi ci siano le macerie delle periferie non ricostruite dell’Est Europa, mentre spira a tratti un vento dal Maghreb e a tratti la brezza marina dal Salento.

(Fonte: Goodfellas)