Dario Piccioni | 2023 |
Hortus del Rio | Filibusta Records |
Género: Jazz | ||||
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CD CHF 28.70 |
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Notas
Alla ricerca di un sound sempre più solido, originale e collettivo, il nuovo album vede confermati i musicisti che da tempo accompagnano il contrabbassista: Vittorio Solimene, al pianoforte e al Fender Rhodes, Michele Santoleri, alla batteria, e Veronica Marini, alla voce, ai quali si aggiunge in quattro brani Antonello Sorrentino alla tromba, con il quale il Piccioni aveva già collaborato nel 2018 nel disco “Rite of Passage”. “Anche questo disco - confida il contrabbassista - si basa su relazioni artistiche e umane coltivate con cura da tempo. Ritengo che siano le risorse fondamentali e imprescindibili per costruire qualsiasi progetto creativo che funzioni». In una sorta di contaminazione tra jazz contemporaneo e un certo filone della musica brasiliana (Hermeto Pascoal, Egberto Gismonti, João Donato, Azimuth), fonte di ispirazione dell’album è il rapporto personale di Piccioni con la città in cui vive. Ne risulta un affresco sonoro che, lontano dagli stereotipi, intende raccontare in musica una città nuova, fantasiosa, sincretica, utopica.