Belluscone - Una storia siciliana 2014
Belluscone - Una storia siciliana Italia
cover of article Género: Documentario, Cinema Italiano

Director

Franco Maresco

Actores

Ciccio Mira
Salvatore De Castro
Tatti Sanguineti
Vittorio Ricciardi
Salvatore Ficarra
Valentino Picone
Marcello Dell'Utri

Idioma (Sonido)

Italiano (Dolby Digital 2.0 Stereo)

Subtítulos

Inglese

Duración

90 minuti

Zona

2

Formato

1.78:1, 16/9

Clasificado

-

Distribuída por

Mustang Entertainment

Aparición

2014
WG Image DVD CHF 18.90

Sinopsis

Il critico Tatti Sanguineti arriva a Palermo per ricostruire le vicissitudini del film mai finito di Franco Maresco: "Belluscone. Una storia siciliana." Un'opera ambiziosa che nelle intenzioni del regista palermitano avrebbe dovuto raccontare il rapporto unico tra Berlusconi e la Sicilia, mettendo insieme una galleria di personaggi in cui spiccano il fedele Marcello Dell'Utri, vari pentiti di mafia ed un'infinità di cantanti neomelodici irriducibilmente berlusconiani. Con lo stile ironico, dissacrante e provocatorio del suo autore, il film intreccia il viale del tramonto di Belusconi, le sorti dello sfortunato impresario Ciccio Mira e il destino artistico dello stesso Maresco, che sceglie di eclissarsi, dopo aver capito l'inutilutà dell'ennesima battaglia contro i mulini a vento della politica, in un'Italia che nella "cultura" berlusconiana si è a lungo riconosciuta e continua a riconoscersi.

Contenidos extras

Come lui vede il mondo
L'imprevisto
Neomelodici
I venti miliardi
Noi e le donne
Sei un carabiniere!
Vorrei conoscere Berlusconi

Notas

"Belluscone è un perfetto girone infernale concentrico, una canzone leggera fatta con elementi pesantissimi."
Enrico Ghezzi

"Il film più originale, divertente e geniale visto a Venezia."
Fabio Ferzetti, Il Messaggero

"Si ride parecchio vedento Belluscone."
Il Giornale

"Belluscone non è l'ennesimo film su Berlusconi, ma è molto di più È un apologio sugli idoli. Sulle speranze liquide. Sulle sconfitte e sugli orizzonti che comunque non promettono vittorie."
Malcolm Pagani, Il Fatto Quotidiano