I fuochi di San Pancrazio Quodlibet
cover of article Género: Cinema/Spettacolo

Resumen

A cura e con un saggio critico-filologico di Sebastiano Martelli
Prefazione di Goffredo Fofi

«Il futuro del cinema è molto prossimo, poiché il cinema avvince tutte le classi sociali, come l’arte primitiva d’un mondo che è da venire». Così scrive Scotellaro, non ancora ventenne, palesando attrazione e competenze che, aggiunte a motivazioni esistenziali, lo condurranno a cimentarsi con la scrittura filmica già nel 1948, quando Carlo Levi ne richiese la collaborazione per la riduzione cinematografica di "Cristo si è fermato a Eboli".

Il suo progetto più impegnativo è tuttavia quello dei "Fuochi di San Pancrazio", i cui materiali sono qui pubblicati per la prima volta.

Scotellaro scommette sulla possibilità di rappresentare un pezzo di mondo della civiltà contadina meridionale degli anni Trenta-Quaranta del Novecento, opzionando i moduli del cinema popolare e melò che stava incontrando con successo l’orizzonte di attesa del nuovo pubblico di massa.

Vengono qui ricostruite filologicamente e criticamente tutte le fasi della scrittura, dal soggetto alle varie stesure del trattamento, alla sceneggiatura, con una metodologia interdisciplinare all’incrocio tra immaginario letterario e immaginario cinematografico, tra saperi diversi e contaminazioni suggestive, ma sempre in relazione con il contesto storico, politico e culturale.
WG Image Libro CHF 37.10

Datos/Notas

Collana: Quodlibet Storie / Formato: Brossura con bandelle / Pagine: 384