Resumen
Nel multiforme universo creativo di Pier Paolo Pasolini la Grecia è una presenza ossessiva, dalle prime traduzioni giovanili fino all’opera summa rimasta incompiuta, Petrolio. Il mito antico era infatti una potente metafora di quella civiltà contadina magica e sacrale che è stata da sempre il suo vero oggetto d’amore. Riproposto in una nuova versione aggiornata e rivista, il saggio affronta le tre grandi tragedie greche che hanno affascinato Pasolini, dando vita a diverse opere teatrali e cinematografiche: l’Orestea, rivissuta come utopia politica di una sintesi fra cultura arcaica e cultura moderna; l’Edipo re, reinterpretato alla luce della psicoanalisi e del proprio vissuto, e infine Medea, riletta in chiave antropologica, come punto di arrivo di una sfiducia crescente nei poteri del logos occidentale.
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