Double Cut 2022
cover of article Style: Jazz
1.Acamora
2.Default
3.Injera Calling
4.Le cose semplici
5.Q.B.
6.Danzetta
7.Stuyvesant
8.Dannata danza
9.Rara bellezza
10.Avidi bastardi

WG Image CD CHF 22.90

Notes

Dopo “Red Basics”, con il funambolico quintetto Acrobats, “Mappe” con l’insolito quartetto pianoless Double Cut, “Distilled” con il contrabbassista Giulio Corini e il batterista Vittorio Marinoni, arriva “Dannate Danze” il quarto album del vulcanico sassofonista e compositore Tino Tracanna per la Parco della Musica Records. La storia del gruppo Double Cut viaggia rapidamente verso il decennio e “Dannate Danze”, terzo album del quartetto, raccoglie molti presupposti dei due album precedenti e li rilancia secondo nuove prospettive riunendoli in un tutt'uno. Improvvisazioni collettive, estemporaneità, potenti groove, improvvise cesure, cambi di umore, contrappunto, densità e rarefazione, dissonanze opposte a soavi melodie si declinano all'interno di una serie di composizioni che, attraverso un gioco di rimandi tra diversi linguaggi del jazz, coniugano mondi sonori lontani tra loro secondo una naturale sintesi frutto del singolare percorso dei quattro musicisti. Esiste oggi una lunga tradizione nelle formazioni jazzistiche prive di strumenti armonici. Dai progetti di Ornette Coleman a“Complete Communion”di Don Cherry, dai Masada di John Zorn al quartetto di Curtis Hasselbring, lo studio degli organici senza strumento armonico ha raggiunto uno sviluppo notevole. Sull’onda di questa corrente Double Cut ha cercato e sviluppato una propria voce sfruttando tutte le potenzialità contrappuntistiche offerte dai quattro strumenti. Dagli echi del free jazz di Acamora all’austerità minimalista di Danzetta. Dalle sonorità folk di Le Cose Semplici al tormentato minor blues di Q.B. Se si può tracciare un percorso si è partiti dall’esplosione energetica del primo disco, si è poi passati all’esplorazione delle capacità melodiche e contrappuntistiche di “Mappe” (il secondo disco) e si è giunti, in questo nuovo album, a porre l’attenzione sulle pulsazioni e la capacità più ritmica e primitiva di questo gruppo. Questo il significato delle Dannate Danze. Ritmi a volte selvaggi, a volte dirompenti e altre volte fluttuanti. La terza tappa di un percorso che è ancora lungi dall’essere concluso.