Non siamo sufi - Composizioni per poesie mistiche persiane Crinali, Squilibri
cover of article Style: Ethno, Cantautoriale
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Notes

Artista poliedrico, diviso tra musica e pittura, Pejman Tadayon come compositore e musicista si presenta con un nuovo progetto in cui risuona la sua stessa condizione esistenziale, sospesa come un ponte tra due culture diverse. Nativo di Esfahan, città d'arte iraniana, e arrivato in Italia ancora giovane, si è formato infatti nella ricchezza della tradizione persiana che ha avuto poi modo di confrontare con le molteplici suggestioni raccolte lungo la sua permanenza in Occidente.

Non siamo sufi si prospetta pertanto come l’omaggio che un artista rivolge alla sua stessa formazione, con la trasposizione in musica di alcune poesie di quattro grandi mistici persiani come Rumi, Omar Khayyam, Hafez e Saadì: musiche originali, di sua composizione, ma eseguite con gli strumenti classici della tradizione persiana in modo da rievocare le sonorità più pertinenti a quei versi, peraltro cantati in farsi ma tradotti in italiano nei testi.

Brano dopo brano, con il commento visivo dei quadri sonori dello stesso autore, si va così svelando una verità più grande, affidata alle pagine forse più significative della tradizione sufi: un sentimento di estraneità, ad ogni appartenenza rigidamente intesa, è indispensabile per vivere in piena libertà.

“Sono convinto che l’Oriente e l’Occidente possano incontrarsi e conoscersi profondamente. E non ho altro che la musica per dimostrarlo”.