Petrina Ala Bianca
cover of article Style: Cantautoriale
1.Little Fish from the Sky
2.The Invisible Circus
3.Princess
4.Niente dei ricci
5.Sky-S0ripes in August
6.Denti
7.I fuochi d’artificio
8.Vita da cani
9.Dog in Space
10.Lina
11.Sky-Stripes in August (Orch. Version)

WG Image CD CHF 20.90

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Notes

Petrina (all’anagrafe Debora Petrina) torna a firmare un nuovo album con cui si identifica appieno, intitolandolo col suo nome: 'Petrina', come a sottolineare un approfondimento del tessuto compositivo, lirico, e di arrangiamenti, con cui si definisce appieno lo spettro della sua personalità artistica. In questo album infatti Petrina scrive partiture per fiati ed archi, inserisce l’elettronica in alcuni pezzi, dà largo spazio alle chitarre elettriche e ai synth (a cui si cimenta lei stessa), coinvolgendo 13 musicisti di diverse estrazioni, fra cui Carlo Carcano (elettronica), Piero Bittolo Bon (sassofoni e basso), Nicola Manzan (violino), Giancarlo Trimboli (violoncello), Amy Kohn (fisarmonica), Gianni Bertoncini (batteria ed elettronica), Niccolò Romanin (batteria), Alessandro Fedrigo (basso) e Mirko Di Cataldo (chitarra, basso), importante supporto per l’arrangiamento di alcuni brani. Appaiono inoltre, come ospiti, John Parish, lead guitar in 'Princess', e David Byrne con un piccolissimo ma mirato cameo vocale, in 'Lina'. La presenza di David Byrne non è solo la testimonianza della sua stima, già dimostrata dalla ripetuta presenza di Petrina nelle sue passate radio-playlist; David Byrne è infatti anche il deus ex-machina della traccia con cui si chiude il disco. E’ stata sua infatti l’idea di far incontrare Petrina con Jherek Bischoff, artista di Seattle, di lui collaboratore, oltreché fondatore dei Parenthetical Girl, dei Dead Science e dei Xiou Xiou, arrangiatore, compositore e polistrumentista per Amanda Palmer. Così Jherek e Petrina hanno iniziato a lavorare a 10mila chilometri di distanza, e quello che ne hanno ricavato è stato tanto apprezzato da David Byrne da fargli decidere di proporlo alla Nonesuch Records, l’etichetta cardine per la nuova musica nel mondo. L’album Petrina presenta un’anteprima di questa collaborazione, ovvero una versione per intera orchestra, con voce e pianoforte solisti, di 'Sky-Stripes in August', che appare già a metà disco nella versione precedente, per sax, chitarra, basso e batteria, e tastiere. Jherek, così come aveva fatto in 'Composed' (sbalordendo lo stesso Byrne), ha registrato tutti gli strumenti spostandosi dalla casa di un musicista all’altro, a Seattle, con la sua bici e lo zainetto pieno di microfoni. Allo stesso modo Petrina ha scritto e registrato tutte le tracce di fiati ed archi delle altre canzoni spostandosi da una casa ad una fabbrica di cornici ad un teatrino di provincia ('Niente dei ricci', 'I fuochi d’artificio', 'Lina'). Negli altri pezzi, di matrice più rock, l’arrangiamento si è invece forgiato nelle sale-prova, grazie al contributo di valentissimi musicisti come Gianni Bertoncini e Alessandro Fedrigo, Niccolò Romanin, Piero Bittolo Bon e Mirko Di Cataldo, vero assistente alla produzione per l’intero album. Infine una nota ai testi, in italiano ed inglese, che segnano un momento di riflessione, uno sguardo al passato dell’artista come presa di coscienza del suo presente. In modo totalmente autobiografico, ma con una scansione di immagini simile a quella dei sogni, Petrina ripercorre momenti cruciali e drammatici della sua vita, con uno scarto di prospettiva ed una nuova energia propulsiva data principalmente dalla musica: dalle gite in montagna con un padre prematuramente scomparso ('Princess'), ad un’infanzia turbata ed inquieta ('Niente dei ricci'), a una visione del proprio smarrimento a cavalcioni di una bicicletta ('Sky-Stripes in August'), o dall’alto di un aeroplano ('I fuochi d’artificio'), al ricordo del proprio cane ucciso da un’automobile ('Vita da cani' e 'Dog in Space'), al mordace spirito battagliero che riscatta le ferite ('Denti'). Il titolo della prima traccia, strumentale, ('Little Fish from the Sky') è un omaggio al realismo magico dello scrittore Haruki Murakami (con riferimento al romanzo 'Kafka on the Shore'), e al suo procedere per visioni, ricordi, profezie, simboli e rivelazioni, come nella trascrizione di un sogno. La danza resta fedele compagna del percorso umano ed artistico di Petrina, ispirando il collage di parole di 'The Invisible Circus', già progetto coreografico sviluppato in Olanda con la coreografa Sara Wiktorowicz. (Fonte: alabianca.it)