Uccidete il re buono - Da Bava Beccaris a Gaetano Bresci Neri Pozza
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Monza, domenica 29 luglio 1900, ore 20.30. La gente si accalca attorno al campo sportivo, dove si sta svolgendo un torneo a squadre. Tutti attendono il re, che sarà presente al momento della premiazione. Nessuno immagina che l’orologio della Storia stia scandendo implacabile i minuti. Umberto I ha appena finito di cenare e prende posto sulla carrozza reale. Il protocollo vorrebbe che fosse coperta, ma il re ha preteso di viaggiare senza la capote. Il caldo torrido lo ha costretto a rinunciare anche alla maglia d’acciaio che porta abitualmente sotto il gilet.

Alla stessa ora, seduto al Caffè Romano di via Carlo Alberto, c’è un uomo con un revolver in tasca che ha trascorso nervosamente il pomeriggio tra un gelato e l’altro. Si chiama Gaetano Bresci, è un anarchico, ed è venuto da lontano. Anche lui sta aspettando il re.

La cerimonia è terminata. Il re si alza in piedi. C’è ressa attorno a lui. L’aiutante di campo gli fa strada, la scorta che lo accompagna scruta senza troppo convincimento i volti di chi si assiepa attorno al sovrano. Bresci estrae il revolver dalla tasca della giacca e fa fuoco tre volte. Tutti i colpi vanno a segno.
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Details/Notes

Collana: Colibrì / Pagine: 256