Pandemusica Visage Music
cover of article Stil: Ethno, Mediterraneo
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WG Image CD CHF 22.90

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I Cantodiscanto escono col nuovo CD "Pandemusica", pubblicato da Visage Music, concepito nel periodo della pandemia e che da essa trae spunto, sia per quanto riguarda i testi che per le modalità di lavoro. Significative le collaborazioni con artisti, vecchi e nuovi compagni di strada che hanno dato il loro contributo anche lavorando a distanza, quando le condizioni non permettevano di incontrarsi. Al quintetto base composto da Guido Sodo (strumenti a corda e voce), Frida Forlani (voce), Ivan Valentini (sax), Giovanni Calcaterra (contrabbasso) Paolo Caruso (percussioni, tamburi, berimbau e santoor), si aggiungono da Lisbona la vocalist Maria Anadon, assieme al violoncellista Davide Zaccaria e al suonatore di guitarra portuguesa Fernando Jorge Silva; da New York Marco Cappelli alla chitarra elettrica; dalla Toscana Riccardo Tesi all’organetto, dalla Sicilia il cantante palestinese Faisal Taher, Fabio Sodano al ney e al balaban e Simone Zanchini alla fisarmonica dalla più vicina Romagna. A completare il quadro degli ospiti, sul territorio bolognese ci sono Maurizio Piancastelli al flicorno, Andrea Taravelli al basso fretless, Elio Pugliese alla fisarmonica, Mirco Mungari ai tamburi a cornice, e il Coro Stelutis diretto da Silvia Vacchi.

Le musiche si iscrivono a un filone etnico-acustico, con riferimenti al fado portoghese, alla musica brasiliana e alla musica antica e popolare del Sud e del Mediterraneo. Le hanno composte Guido Sodo, Paolo Caruso, Frida Forlani e Faisal Taher. Per quanto riguarda i testi, il gruppo continua il suo percorso multiculturale: c’è una discreta presenza del portoghese, grazie alla collaborazione con lo scrittore e giornalista residente a Lisbona Marcello Sacco, che si è liberamente ispirato al Libro dell’Inquietudine di Fernando Pessoa, un canto in arabo di Faisal Taher, e l’utilizzo di materiale dalla Tradizione campana. C’è il consueto uso del napoletano, lingua madre di Guido Sodo che ha scritto il resto dei testi, ma che stavolta ha utilizzato in più brani l’italiano, anche nella forma arcaica inventata del brano che dà il nome al CD, che metaforicamente paragona la voglia di fare un nuovo lavoro con la preparazione del pane in un antico forno. Infine c’è un testo di Janna Carioli che parla della violenza sulle donne, fenomeno che purtroppo è stato esasperato nel periodo del lock down forzato. Questo e un altro paio di testi erano stati concepiti prima della pandemia ma hanno trovato una collocazione naturale in questo lavoro. Come è stato il caso di "Aria dei fiori", un pezzo scritto per il teatro qualche anno fa e che – attraverso alcuni frammenti di diagnosi presi da cartelle cliniche di pazienti psichiatrici – ci restituisce il senso di una realtà resa ancora più difficile dal Covid in cui tutti – ma soprattutto i più deboli - rischiano di essere sopraffatti dagli eventi. Una delle canzoni, "Dimentica", restituisce in un inedito rap scandito dal tamburello la frustrazione che un po’ tutti abbiamo provato. Per questo brano è stata inserita una versione Radio edit più condensata del brano a chiusura della playlist.