cover of article Stil: Jazz
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Bemerkungen

Halfplugged Syncotribe è la nuova versione espansa a quintetto del trio Syncotribe, già attivo da un quinquennio. Il suo leader, il sassofonista e compositore Maurizio Giammarco, ha presentato a gennaio scorso nell’ambito della rassegna Recording Studio diverse sue nuove composizioni appositamente pensate per questo gruppo, formato da eccellenti musicisti di diverse generazioni. Il concerto è diventato “Only Human” il nuovo disco della Parco della Musica Records, l’etichetta della Fondazione Musica per Roma. La musica di questo disco viene incontro a un sentimento d’insofferenza – dichiara Maurizio Giammarco – ovvero quella che provo di fronte all’uso generalizzato e irresponsabile degli strumenti di comunicazione di massa. Che sia colpa nostra, delle tecnologie, o per interesse di terze parti senza scrupoli, ci troviamo ormai di fronte a un nuovo paradigma dei rapporti interpersonali – come fosse la tecnologia, oggi, a orientare gli interessi e gli orientamenti culturali di ognuno. Il titolo “Only Human” fa riferimento quindi al “risveglio di un nuovo umanesimo: è questo il senso del mio dire: (sono) solo umano.

Nel quintetto Luca Mannutza affianca all'organo anche il piano acustico e quello elettrico, strumenti che allargano notevolmente il panorama espressivo del gruppo. Altre elaborate sonorità crossover sono appannaggio di Paolo Zou, giovane chitarrista romano fra i più innovativi del momento. Il bassista Matteo Bortone e il batterista Enrico Morello, da parte loro, offrono uno degli esempi più convincenti in circolazione di come lavora una ritmica moderna, super affiatata, e pronta a qualsiasi rocambolesco livello di interplay.

Da molti anni Giammarco segue caparbiamente la sua personale strada di jazz d'autore, dove tradizione e attualità del jazz (e quant'altro) si fondono in un'elaborata e ponderata sintesi compositiva. Fra classicità, sperimentazioni, scrittura e spazi lasciati alla creatività estemporanea, la sua musica non perde mai quell'elemento che egli ritiene primario per qualsiasi jazz di qualità: la capacità di tessere e narrare storie interessanti e, per quanto possibile, personali.