Marco Antonio Centorio / Pietro Heredia - Mottetti / Inni / Antifone Elegia Classics
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Bemerkungen

Tra le istituzioni ecclesiastiche piemontesi che vantano una storia liturgico-musicale di tutto rispetto, figura sicuramente la Cattedrale di Vercelli, dedicata a S. Eusebio, la sede episcopale più antica del Piemonte. Ad essa, fin dal 1495, era unito il Collegio degli Innocenti, luogo deputato alla formazione musicale di sei pueri per il servizio canoro della Cattedrale, sebbene i piccoli cantori siano testimoniati almeno fin dal 1372. A metà Cinquecento la presenza in città della corte ducale dei Savoia, insieme alla S. Sindone, custodita in Cattedrale dal 1543 al 1561, permise il contatto con i cantori di quella che un tempo era stata la più prestigiosa cappella musicale d’Europa, alcuni dei quali, durante la loro presenza in città, offrirono il proprio servizio alla Cattedrale, anche come maestri dei pueri. Nei decenni successivi al concilio di Trento (1545 - 1563) e fino al lungo episcopato di Giacomo Goria (1611-1648), la Cattedra di Eusebio fu occupata da importanti vescovi attuatori dei dettami conciliari che, sull’esempio di S. Carlo Borromeo, curarono particolarmente la scelta di coloro che, come maestri di cappella, dovevano guidare la riforma musicale sulla linea del nuovo rito romano, introdotto anche a Vercelli fin dal 1575. Due di questi maestri della prima metà del Seicento, quasi sconosciuti al pubblico moderno, meritano di essere studiati e rivalutati: Pietro Heredia e Marco Antonio Centorio.