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Nel placido scenario della provincia italiana del 1931, Lecco diventa teatro di un intricato intreccio di eventi che mescolano ironia e tragedia. Quando Erasmo Siromalli, un fruttivendolo noto per la sua onestà e dedizione, muore improvvisamente, il figlio Cletto deve prendere una decisione. Spirito libero e amante della bella vita, Cletto non nutre alcun interesse per la bottega di famiglia, e rifiuta categoricamente di confinarsi in una routine fatta di fornitori, bilance e clienti. La svolta arriva quando incontra Gioietta Vendoli, una giovane donna determinata a sfuggire al destino di operaia che la madre, l’inflessibile Castica, le ha già pianificato. Cletto, scherzosamente, si presenta a Gioietta come un ricco ereditiero, dando vita a una farsa che diventa però presto ingestibile. Le menzogne, inizialmente innocenti, si moltiplicano rapidamente e la loro relazione, cominciata quasi per gioco, li conduce in un vortice di inganni e truffe che li costringe a una rocambolesca fuga dai debitori. Sullo sfondo di una comunità provinciale che vive di pettegolezzi e curiosità, le vite dei protagonisti si intrecciano con personaggi secondari indimenticabili, dando vita a un racconto che combina momenti di irresistibile comicità con un crescendo drammatico dalle conseguenze tragiche.
Con “La profezia del povero Erasmo” Andrea Vitali dà vita a un racconto che da un lato fa riflettere sulle conseguenze di scelte imprevedibili, ma dall’altro fa sorridere per l’assurdità delle vicende narrate.
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